Profilo di ricerca

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Gianluca Giannini (Napoli il 05/04/1973) è Professore Ordinario di Filosofia Morale (s.s.d. M./FIL. 03 - s.c. 11/C3) presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università degli Studi di Napoli Federico II.

Si è laureato in Filosofia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, con la votazione di 110/110 con lode e menzione speciale della Commissione d'Esame, nell'anno accademico 1997/1998. Dal 1998 ha collaborato alle attività della cattedra di Filosofia Morale I di suddetto Ateneo. Nell'anno accademico 2000/2001 è risultato, con il punteggio di 118/120, vincitore e primo classificato del concorso di Dottorato di Ricerca in Filosofia (XV Ciclo) presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Nel febbraio 2004 ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Filosofia, mentre tra il novembre 2005 ed il dicembre 2005, tra l'aprile 2006 ed il giugno 2006, tra il novembre 2006 ed il dicembre 2006, è stato contrattista di ricerca (con Progetto di Ricerca finanziato dalla Regione Campania con L.R. n. 5 del 28.03.2003) presso il Dipartimento di Filosofia "A. Aliotta" dell'Università degli Studi di Napoli. Vincitore, nel luglio 2007, della Procedura di Valutazione Comparativa per la copertura di due posti di Ricercatore di Filosofia Morale, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Napoli Federico II (R 6/2006). Ha conseguito l'Abilitazione Scientifico Nazionale a Professore Associato di Filosofia Morale nel febbraio 2013. Dal novembre 2014 è in servizio presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università degli Studi di Napoli nel ruolo di Professore Associato di Filosofia Morale. Ha conseguito l'Abilitazione Scientifico Nazionale a Professore Ordinario di Filosofia Morale nel 2017.

Tra febbraio e marzo 2009, è stato Visiting Scholar for Research presso la Brandeis University (Waltham - Boston USA).

Le linee di ricerca nell'arco di questi anni sviluppate sono principalmente quattro: 1) esame e indagine di alcuni tra i percorsi della filosofia contemporanea che aprono alla possibilità di una fondazione dell'etica; 2) esame e critica di alcuni tra i percorsi della filosofia contemporanea che approdano al primato dell'ontologia; 3) esame e critica di alcuni tra i percorsi della filosofia contemporanea che approdano al primato del politico; 4) questioni teoriche relative all'ambito della bioetica. Per quel che attiene la prima direttrice individuata, sicuramente i lavori dedicati alla filosofia ebraica del '900 (il «Nuovo Pensiero»), oppure all'analisi dei percorsi di pensiero di autori quali Ricoeur, Lévinas e Piovani, hanno ruotato tutti intorno al tema della possibile fondazione di uno spazio autonomo per l'etica, in un secolo, come il XX, che è stato indelebilmente segnato dall'affermarsi di un qualcosa come l'ontologia della guerra. In tale percorso di indagine ed analisi - e da qui la seconda linea indicata - necessariamente ci si è dovuti misurare con lo studio di autori quali Hegel ed Heidegger che prospettando, sebbene lungo itinerari diversi, la supremazia della dimensione ontologica, hanno di fatto edificato loro stessi le piattaforme speculative proprio per l'ontologia della guerra. Quale terzo livello di indagine non poteva mancare lo scandaglio delle ricadute «pratiche» di un tal tipo di impostazioni: dal che, se il primato si sposta da quello dell'ontologia a quello del politico inteso come piano dell'effettività, lo studio di autori come Carl Schmitt, Leo Strauss, Erst Jünger, Oswald Spengler, Julius Evola e lo stesso Heidegger. Il tutto per venire a capo di alcuni interrogativi di fondo - ad esempio quello relativo all'«origine del conflitto» come si può evincere dagli ultimi volumi editi, Mosè, il monoteismo e la genesi del politico e Metafisica del conflitto -, che sottendono quel movimento di strozzamento dell'etica, sino al punto da renderla elemento accessorio se non derisorio. In ultima battuta, per ciò che concerne la quarta delle direttrici individuate, "questioni teoriche relative all'ambito della bioetica e delle nuove tecnologie, in particolar modo quelle legate all'ambito del digitale", le ricerche si sono particolarmente concentrate sulle problematiche dell'umanesimo, del post-umanesimo e del neo-umanesimo in relazione agli sviluppi delle scienze coeve: genetica, ingegneria genetica, nuova cibernetica e tecnologie del digitale, in special modo quelle relative all'AI. In quest'ottica oltre al volume Condizione umana, le numerose pubblicazioni tra gli anni 2010-2022, tra cui le più significative sono quelle presso l'Editore Springer (The End of Time: New Perspectives of Self-identification for Man e The End of Space as Entity), quella del 2019 nel prestigioso «Philosophy International Journal» dal titolo: «We can Build You!». Some Reflections about Human Fate and Vocation, e quelle in cui è co-autore del 2020 e del 2022: (con Lucio Pastore), Scienza e Filosofia: per un linguaggio comune nel terzo millennio; (con Lucio Pastore, Barbara Lombardo, Maria Vitale, Lorella Tripodi, Felice Amato, Mario Cosenza), Economical, legal and ethical considerations on reevaluation and retesting in molecular diagnostics, (con Antonio Pescapè), AI e futuro di sapiens tra nuovi orizzonti e antichi timori. Negli ultimi anni l'interesse ha anche investito tematiche relative al nuovo realismo: da qui, in collaborazione con Nicola Russo, il testo Dialoghi eretici e la monografia Oscurato; questioni legate alla relazione tra filosofia e fisica, di cui è testimonianza la monografia, bilingue, su Il concetto di spazio del 2018; infine problematiche etico-politiche-filosofiche. In quest'ottica le monografie del 2020 su Il dominio del Politico. Percorsi schmittiani e del 2022 Stato di emergenza e dittatura. Lezioni da un remoto oscuro.

© 2021 Gianluca Giannini / è la vita, ed è come tutto il resto
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